Tra le complicanze specifiche di un’addominoplastica vi è la produzione di siero nei giorni successivi all’intervento, quando i drenaggi sono stati rimossi.
Come me ne accorgo?
Avrò la sensazione di avere del liquido fluttuante sotto la pelle. Potrò dare piccoli colpettini coi polpastrelli in corrispondenza del punto dove sento il liquido, così da apprezzare un ballottamento di tutta l’area interessata al sieroma.
La zona addominale scollata infatti, nei giorni successivi all’intervento va via via cicatrizzandosi.
Se la cicatrice interna tarda a formarsi, il corpo riempie questi spazi vuoti con del siero. Lo stesso che si forma in una bolla quando ci scottiamo per intenderci.
Non è detto che il siero sia uniformemente distribuito in tutta la cavità, potrebbero infatti esserci zone già cicatrizzate ed altre meno. Ecco spiegato perché il sieroma può accumularsi anche in maniera non omogenea in tutta la pancia e non necessariamente nelle arie più declivi.
La diagnosi è clinica, il conforto diagnostico si ha con l’ecografia.
La soluzione è l’aspirazione percutanea dello stesso in ambulatorio. Ovvero si punge la pelle sopra il sieroma e si aspira il liquido. Procedura indolore e dalla quale si ottiene immediato sollievo.
È possibile che la procedura debba essere ripetuta nei giorni successivi proprio a causa del fatto che la cicatrice interna in quelle aree scollate non si forma dall’oggi al domani.
Nel caso di piccoli sieromi, poco estesi e profondi, asintomatici, questi si possono anche riassorbire da soli. Di solito è consigliabile drenarli quando creano fastidio, senso di ballottamento, tensione, febbre o infiammazione della pelle soprastante.