Spesso mi chiedono perché ci sono chirurghi che non mettono drenaggi dopo l’addominoplastica, e io invece sì.
Durante questo intervento viene scollato un ampio lembo di pelle dalla fascia muscolare.
Nell’ esecuzione di questa manovra chiamata dissezione si incontra una miriade di piccoli vasi sanguigni che, perforando la fascia muscolare, si dirigono alla pelle soprastante, irrorandola.
Tali vasi vengono legati o coagulati.
Quando il paziente, tornato nella camera di degenza nelle ore successive si alza per andare in bagno o per deambulare, possono verificarsi degli sbalzi pressori.
Quando ci alziamo in piedi infatti la pressione sanguigna a livello della testa tenderebbe ad abbassarsi; possediamo tuttavia dei barocettori (sensori di pressione) che prontamente provvedono a riportare velocemente il sangue al vertice evitandoci uno svenimento. Questi meccanismi possono risultare rallentati nelle ore successive all’anestesia generale, in maniera simile a quello che a volte ci capita quando ci alziamo velocemente dal letto per andare in bagno.
Il paziente che si sente svenire, si accascia velocemente nel letto. Il picco di pressione arteriosa che successivamente si verifica può portare alla riapertura di uno dei vasi sanguigni precedentemente coagulati. Questo comincerà a gocciolare e il sangue si raccoglierà nell’addome progressivamente.
La stessa cosa potrebbe accadere se il paziente avesse dei forti conati di vomito.
La cosa importante è accorgersi del sanguinamento in atto per interromperlo quanto prima.
Ma come mi accorgo che il paziente sta sanguinando?
Capisco che il rubinetto è rimasto aperto quando l’acqua straborda dal lavandino, o meglio, se ho posizionato un drenaggio sul fondo del lavello che mi segnala la perdita già alla prime gocce.
La differenza sta quindi nei tempi per renderci conto che è in atto un sanguinamento, potendo intervenire in maniera tempestiva, spesso evitando la formazione di un ematoma e la necessità di ricorrere ad una trasfusione.
Il sanguinamento durante l’addominoplastica avviene circa in uno\due casi su cento; è quindi prudente posizionare i drenaggi al termine dell’addominoplastica.
Solitamente, sebbene non si sia verificato alcun sanguinamento dopo l’intervento, vedremo del liquido siero-ematico nei drenaggi, che può persistere anche per alcuni giorni nei casi di pance molto ampie. In assenza dei drenaggi, questo liquido deve essere riassorbito dal nostro corpo che tuttavia, non è in grado di stare al passo con i tempi di produzione del siero, formando lentamente un sieroma (grossa raccolta di siero).
Anche per questo motivo è opportuno mettere i drenaggi, affinché il siero non resti nella pancia.