Mastopessi con Protesi o Mastoplastica additiva? Capirlo prima di sottopormi a visita

Sono andata dal chirurgo plastico per effettuare una mastoplastica additiva e mi ha proposto una mastopessi con protesi: come, perché? Qualcuno sa darmi spiegazioni?
Una mia amica aveva un seno svuotato dopo la gravidanza, ha fatto una semplice mastoplastica additiva, un’ora di intervento e la sera era già a casa: perché io no?
Se ti trovi in una situazione simile ti consiglio di guardare il video in allegato e capire in quale dei due seni ti riconosci. In questa maniera eviterai brutte “sorprese” in sede di visita.
Se il tuo somiglia a quello di destra, basterà riempirlo con protesi mammarie di adeguata forma, volume e consistenza. Se invece ti rispecchi nel seno di sinistra, sarai candidata ad una “pexy agmentation”.
Entrambe le pazienti hanno avuto gravidanze con allattamento, tuttavia la seconda del video ha avuto una retrazione elastica dei legamenti che sostengono la mammella e della pelle, così che il seno non è sceso lungo la parete toracica come invece quello della prima paziente. Quest’ultima infatti dovrà effettuare anche un lifting del seno ovvero una “mastopessi”, quindi l’intervento sarà di durata e complessità maggiore, e le cicatrici più estese in virtù del grado di discesa delle mammelle e della qualità della pelle, come descritto in un altro video che potete trovare in questo blog o nel canale YouTube alla voce “mastopessi con protesi: sartoria in medicina. Perché le cicatrici? Perché il seno scende?”

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