Rinoplastica

l rimodellamento del naso, anche conosciuto come rinoplastica, è una procedura utilizzata per modificare la forma del naso. E’ indicata, oltre che per finalità estetiche, nella correzione di deformità congenite o acquisite, negli esiti di trauma e nel trattamento di alcuni problemi respiratori.

La dimensione e la forma del naso sono genetiche e si sviluppano nella loro forma definitiva negli anni dell’adolescenza. Si decide solitamente di cambiare la sua forma se si avverte che è troppo grande o irregolare, oppure si può scegliere di ripristinare la sua forma dopo un infortunio. Poiché il vostro naso può essere ancora in crescita, il re-shaping non è raccomandato prima dei 16 anni.

Il naso va visto nell’ insieme del volto e integrato armoniosamente rispetto alle sue proporzioni. L’obiettivo del Dr. Grassetti è la correzione dei difetti, cercando di ottenere risultati naturali, quindi in nessun caso un naso che appartiene a qualcun altro !

Durante lo stesso intervento si può procedere alla correzione del setto nasale e dei turbinati, qualora problemi di meccanica respiratoria lo richiedessero.

Approfondimenti:

Prima di procedere all’ intervento correttivo il Dr. Grassetti potrà consigliarvi di sottoporvi ad una visita otorino per valutare la funzionalità respiratoria. Talvolta vi verrà richiesto di eseguire una TAC dei seni paranasali per valutare lo stato dei turbinati e del setto nasale, specie in pazienti con problemi respiratori.

L’intervento va evitato nelle pazienti in gravidanza.

E’ molto importante segnalare l’ assunzione di vasocostrittori nasali e altre sostanze, anche proibite, per via inalatoria, perché potrebbero comportare gravi rischi per l’ intervento chirurgico.

Almeno 3 settimane prima va interrotta l’assunzione di farmaci a base di acido acetilsalicilico.

Almeno 1 mese prima va sospeso l’uso di fumo, che compromette la vitalità dei tessuti e interferisce coi processi di cicatrizzazione.

Il giorno precedente va effettuato un accurato lavaggio dei capelli e rimosso lo smalto dalle unghie di mani e piedi, così come pure i cosmetici dal viso.

Effettuare digiuno 8 ore prima dai solidi e almeno 3 ore dai liquidi.

Una operazione di rinoplastica viene eseguita in anestesia generale o anestesia locale con sedazione. Dura da una a due ore, secondo la tecnica utilizzata e il tipo di rimodellamento da effettuare.

Essa comporta piccoli tagli attraverso le narici in modo che le cicatrici siano il meno visibili possibile. Il vostro naso viene ri-plasmato rimuovendo e riposizionando l’osso e la cartilagine sottostante. Se il naso è molto piatto, il Dr. Grassetti può utilizzare un innesto di cartilagine prelevato dal setto nasale stesso o dal padiglione auricolare per costruire la dimensione del naso. A volte anche le narici sono rimodellate per adattarsi alla forma del nuovo naso.

L’ intervento termina con la sutura delle ferite chirurgiche e generalmente con il posizionamento di tamponi nasali che verranno rimossi in seconda giornata. Essi vanno sempre necessariamente applicati quando si esegue una settoplastica. Hanno il duplice scopo sia di evitare il sanguinamento post operatorio per un effetto meccanico compressivo, ma anche chimico poiché vengono imbevuti con soluzione anestetica (quindi anche effetto antidolorifico locale) e vasocostrittrice; sia di contribuire a mantenere in posizione le strutture del naso riplasmate proprio nel momento in cui si sta formando la gran parte delle cicatrici.

Sul dorso del naso viene applicato un archetto contenitivo per evitare involontarie mobilitazioni delle strutture osteo-cartilaginee, che verrà rimosso dopo 10 giorni.

Di solito si rimane in Ospedale almeno una notte per motivi di sicurezza del paziente e del chirurgo.

Nei primi giorni post operatori si può avvertire un lieve dolore pulsante o pungente, ben controllabile con i comuni analgesici. Talvolta è presente mal di testa.

E’ consigliabile per i primi 4 giorni post operatori soggiornare in ambienti freschi e mantenere il capo sollevato con più cuscini durante il riposo a letto per facilitare il riassorbimenti di eventuali edemi (gonfiori) post operatori. Parimenti andrebbe evitato di abbassare il capo durante tutta la prima settimana (per raccogliere qualcosa da terra, per allacciarsi le scarpe, ecc.) e di compiere sforzi fisici e manovre di spinta come in caso di stipsi.

Di grande utilità e sollievo, riferiscono i pazienti, risulta l’ applicazione sulla fronte di ghiaccio evitando il contatto diretto con la fronte.

Durante le prime 24 ore, a causa dell’ anestesia si può sperimentare una riduzione temporanea della mobilità del labbro superiore che si accompagna a senso di anestesia dell’ arcata dentaria superiore.

In seguito all’intervento potrete sperimentare lividi e gonfiore intorno agli occhi per un paio di settimane, specie se si è proceduto ad effettuare le osteotomie basali.

Se applicati i tamponi nasali, potrete avvertire un certo fastidio alla respirazione. Allorquando questi verranno rimossi, vi verrà detto di detergere le narici con spray di soluzione salina o a base di acido ialuronico, gel o creme nasali per facilitare la guarigione e migliorare la respirazione.

Dopo una settimana verranno rimossi gli eventuali punti di sutura non riassorbibili.

Sarebbe opportuno per un mese NON soffiarsi il naso, bensì detergerlo mediante un cotton-fioc imbevuto di acqua ossigenata e applicando più volte al giorno le pomate, gel o spray di cui sopra.

Già dopo due giorni è consentita una doccia purché non sia ecessivamente calda, sia rapida non si abbassi il capo e non si faccia cadere l’ acqua sul la medicazione.

Dopo una settimana si può riprendere il lavoro, purché non comporti grossi sforzi fisici.

Per le prime due setimane è bene non assumere alcolici, cibi e bevande troppo caldi e farmaci a base di acido acetilsalicilico.. Starnutire a bocca aperta ed evitare manovre di spinta, sforzi fisici ed ancora il fumo.

Banali accorgimenti a volte sottostimati , ma utili nelle prime settimani sono: evitare traumi al naso e quindi di alzarsi di notte senza accendere la luce, giocare con animali di grossa taglia, prendere in braccio bambini piccoli, frequentare luoghi troppo affollati, mettersi in situazioni non controllabili.

Parimenti andrebbero evitati gli occhiali con montatura pesante sul naso per almeno un mese, così come pure l’ esposizione al Sole o al calore intenso.

L’attività sportiva potrà essere ripresa dopo 3-4 settimane, purché non esponga il naso a traumi anche modesti.

Tutte le operazioni comportano rischi e incertezze.

Tra le complicanze di carattere generale, comuni a tutti gli interventi chirurgici annoveriamo:

  • un modesto sanguinamento dal naso rientra nella normalità, se più abbondante può richiedere la sostituzione dei tamponi nasali. Solo in rarissimi casi di emorragia è necessario il ritorno in sala operatoria per arrestarla.
  • Ematomi: raccolte di sangue sottocutanee possono essere drenate mediante aspirazione, più di rado serve l’ evacuazione.
  • Infezioni: sono poco frequenti nel naso perché molto vascolarizzato e comunque si trattano con terapia antibiotica. Qualora si verificassero pertanto è importante riconoscerle e trattarle onde evitare alterazioni della forma della punta.
  • In caso di rinite allergica? L’intervento non produce alcuna modifica della patologia, né in senso peggiorativo, né in senso migliorativo.

 

Tra le complicanze specifiche della rinoplastica si segnalano:

  • Alterazioni della respirazione: nelle prime settimane sono normali e dovute al gonfiore dei tessuti. Se persistono a lungo possono essere determinate da alterazioni cicatriziali, inadeguato trattamento dei turbinati o alterazioni anatomiche in seguito all’ intervento.
  • Secchezza delle mucose: viene trattata con gel emollienti nasali.
  • Perforazione del setto nasale: è una complicanza possibile di questo intervento e che può necessitare di un gesto chirugico riparativo. Il rischio è molto aumentato nei pazienti che utilizzano sostanze vasocostrittrici e stupefacenti come la cocaina.
  • Danni al dotto naso lacrimale: Benché rari, possono determinare lacrimazione continua.
  • Alterazioni dell’ olfatto: Poiché i nervi olfattivi decorrono nel tetto delle fosse nasali, è difficile, ma possibile lesionarli. Più frequentemente invece è lo sviluppo di un’eventuale infezione che può danneggiarli. Di solito il deficit è transitorio.
  • Ritardo nella guarigione delle ferite e più raramente necrosi cutanee delle aree operate.
  • Naso arrossato, seppur raro, è dovuto alla possibile dilatazione dei capillari della pelle del naso quando questa è particolarmente sottile.
  • Raggrinzamenti della pelle del naso: dovute all’ alterazione della guarigione delle cicatrici interne con formazione anche di aderenze e retroazioni.
  • Irregolarità al tatto delleo scheletro osteo-cartilagineo: dovuta ad impropria guarigione delle fratture ossee o al mancato allineamento e alla imperfetta saldatura dei bordi delle cartilagini rimodellate.

Il risultato è subito visibile dopo la rimozione dell’ archetto contenitivo con soddisfazione immediata del paziente. Ulteriore miglioramento si otterrà quando il gonfiore sarà del tutto scomparso e l’effetto definitivo si apprezzerà non prima di 6-9 mesi, alla fine della saldatura delle fratture ossee.

E’ possibile che il risultato non sia del tuto soddisfacente o che non sia stato perfettamente corretto il difetto. L’ entità del miglioramento dipende infatti dalla situazione di partenza, indipendentemente dalla tecnica utilizzata, e da un numero di variabili individuali quali lo spessore e la forma delle ossa nasali e delle cartilagini, lo spessore e la qualità della pelle, la forma del viso, l’età, le condizioni fisiche generali, la quantità e la qualità dei difetti da correggere, influenze ormonali, cicatrici ipertrofiche che si possono formare internamente durante la fase di guarigione e così via. Interventi correttivi secondari sono comunque possibili ad un anno di distanza e nella letteratura internazionale si rendono necessari nel 15-20 % dei casi.

Il risultato raggiunto sarà definitivo, ma va precisato non stabile a causa del naturale invecchiamento dei tessuti.

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