Otoplastica

L’Otoplastica è anche conosciuta come correzione delle orecchie prominenti.

Trattasi di una procedura eseguita in anestesia locale con sedazione o più comunemente in anestesia generale per rimodellare l’orecchio, avvicinandolo ai lati della testa.

Orecchie a sventola sono spesso una caratteristica di famiglia (2-5 % della popolazione), in alcuni casi, un orecchio è più evidente rispetto all’altro e molte persone si sentono auto-consapevoli.

La malformazione più comune è rappresentata dall’ eccessiva prominenza del padiglione auricolare e può essere dovuta ad un eccessivo sviluppo della conca (profonda più di 1,5 cm) e/oppure dalla mancata formazione di alcune ripiegature esterne chiamate elice ed antelice.

A volte si possono avere delle “orecchie ad ansa”, in cui la parte superiore del padiglione è ripiegata in basso e in avanti; le “orecchie a coppa”, molto piccole e le “orecchie a conchiglia”, in cui mancano le ripiegature cartilaginee.

Approfondimenti:

Due settimane prima dell’ intervento andrà sospesa l’ eventuale assunzione di acido acetilsalicilico (Aspirina, Cemirit, Vivin C, Ascriptin, ecc.).

Un mese prima andrebbe sospeso il fumo per evitare infauste complicanze sulla vascolarizzazione della cute ed i processi di guarigione, che risultano invece avere un’incidenza di complicanze 10 volte maggiore se non si interrompe il fumo.

Il giorno precedente va effettuato un accurato lavaggio dei capelli e rimosso lo smalto dalle unghie di mani e piedi, così come pure i cosmetici dal viso.

Effettuare digiuno 8 ore prima dai solidi e almeno 3 ore dai liquidi.

Arrivare in Ospedale la mattina muniti di una fascia elastica tipo quelle da tennista piuttosto larga.

Durante l’Otoplastica il Dr. Grassetti esegue un taglio dietro l’orecchio, vicino al solco tra l’orecchio e la testa.

Vengono poi fatte suture sulla cartilagine in modo che l’orecchio si trovi più o meno vicino alla testa.

Se il lobo del vostro orecchio è particolarmente grande viene anche effettuata una piccola procedura per ridurne le dimensioni.

L’ intervento dura circa 2 e si può effettuare già a partire dai 5 anni di età.

Il Dr. Grassetti tuttavia preferisce aspettare il compimento degli 8 anni di età, allorquando il padiglione auricolare avrà raggiunto sicuramente il completo e definitivo sviluppo.

L’operazione viene eseguita utilizzando un anestetico locale o generale e la degenza consiste in uno o due giorni in ospedale.

Per un mese dopo l’ intervento bisogna indossare una fascia elastica sulle orecchie: per 7 giorni mattina e sera, e per altre 3 settimane solo durante la notte, per evitare che le vostre orecchie siano piegate in avanti mentre guariscono.

Spesso dopo questo intervento il paziente avverte una sensazione di tensione che viene però scambiata per dolore.

Progressivamente ci si abitua e comunque il fastidio correlato può essere controllato con i comuni analgesici, evitando quelli contenenti acido acetilsalicilico.

Qualora inaspettatamente si dovesse avvertire un dolore forte improvviso persistente ed accompagnato da gonfiore, allora è il caso di avvertire subito il chirurgo perché si potrebbe essere sviluppato un ematoma.

E’ consigliabile per i primi 4 giorni post operatori soggiornare in ambienti freschi e mantenere il capo sollevato con più cuscini durante il riposo a letto per facilitare il riassorbimenti di eventuali edemi (gonfiori) post operatori.

Parimenti andrebbe evitato di abbassare il capo durante tutta la prima settimana (per raccogliere qualcosa da terra, per allacciarsi le scarpe, ecc.) e di compiere sforzi fisici e manovre di spinta come in caso di stipsi.

Durante il periodo in cui si indossa la fascia elastica di giorno, è opportuno non guidare in quanto sarà ridotta dalla stessa la capacità uditiva.

Dopo 10 giorni vengono rimossi i punti di sutura e si può tornare alla comune vita di relazione, ma non all’attività fisica intensa che va invece procrastinata di ulteriori tre settimane.

Il gonfiore scomparirà del tutto solo dopo il primo mese.

Per le prime due settimane potranno essere presenti piccoli lividi, che possono tuttavia essere nascosti con il trucco ipoallergenico.

Per alcuni mesi persisterà una riduzione della sensibilità cutanea dell’ orecchio dovuta allo stupor dei nervi durante l’ attochirurgico, ma questa riprenderà gradualmente senza reliquati. Proprio per questo motivo tuttavia bisogna prestare attenzione quando ci si asciuga i capelli a non avvicinarsi troppo e per troppo tempo alle orecchie. Durante questo periodo di pio-sensibilità, potranno invece essere avvertiti prurito o false sensazioni tipo scosse elettriche o gocce d’ acqua che scivolano sulla pelle.

Il fumo va evitato per le tre settimane successive.

Per tre mesi andrebbe evitata l’ esposizione diretta al Sole, al calore intenso ed a lampade abbronzanti.

L’esposizione solare è consentita fino ad un anno dopo l’intervento solo con creme a schermo totale sulle cicatrici.

Come si è accennato sopra, gonfiore, ecchimosi (lividi), rossore e temporaneo intorpidimento della pelle delle orecchie, sono i rischi specifici di questo particolare intervento.

Raramente si può verificare necrosi cutanea più frequente in pazienti diabetici, microangiopatici o fumatori, così come la riapertura della ferita.

Sono quelle generiche, seppur rare, connesse con la procedura chirurgica e comprendono l’infezione della ferita e della cartilagine (che vengono ben gestite con gli antibiotici e le medicazioni locali), il sanguinamento (che può comportare il drenaggio di eventuali coaguli e raramente il ritorno in sala operatoria nel caso di ematomi per evitare condriti che potrebbero causare deformità della cartilagine), la cicatrizzazione ritardata o ipertrofica.

Il Dr. Grassetti vi seguirà ambulatorialmente prima e dopo l’ intervento per ridurre al minimo tutti questi rischi.

Ci sarà inevitabilmente una cicatrice DIETRO l’orecchio in cui si fa il taglio, ma questa è in genere molto ben nascosta nel solco retroauricolare e difficilmente visibile anche a distanza ravvicinata.

Solo in caso di complicanze post-operatorie può essere di qualità mediocre.

Essa peraltro tende a migliorare nel tempo fino a rendersi quasi impercettibile. Talvolta alcuni pazienti possono sviluppare una iper-reattività individuale e cicatrici arrossate e ispessite o anche allargate.

Questa evenienza, seppur rara, non è prevedibile: può essere trattata ambulatorialmente nel tempo e, se necessario, dopo un anno può richiedere un ritoco in sala operatoria e anestesia generale.

L’effetto migliorativo è permanente e persistente nel tempo, risulta immediatamente apprezzabile dopo l’ intervento, diventando valutabile obiettivamente dopo qualche settimana, alla risoluzione completa del gonfiore post operatorio.

Lievi asimmetrie nell’ apertura dei due padiglioni o nella loro conformazione, peraltro esistenti anche in natura, sono da considerarsi possibili e normali dopo questo intervento, quindi bisogna realisticamente aspettarselo.

L’importante è che non siano percepibili, altrimenti si potrà comunque efettuare un ritocco a distanza di un anno.

Foto di alcuni interventi eseguiti

Le immagini e i video sono stati pubblicati a scopo scientifico-divulgativo previo consenso da parte dei pazienti del Dr. Grassetti.

I risultati individuali possono variare, ogni paziente è unico, nessuna tecnica è mai identica per tutti i casi. Le foto e i video del prima e del dopo, non garantiscono che i vostri risultati saranno gli stessi, o simili.

Ciascuno infatti avrà un risultato unico nel suo genere.