Lifting Cosce

Questa operazione elimina la quantità di pelle e grasso dell’ interno-coscia.

Pelle flaccida in questa area è più comune dopo una notevole perdita di peso, a seguito di gravidanze o semplicemente con l’ avanzare dell’ età, che può tradursi in pelle cadente che non può essere migliorata attraverso l’attività fisica regolare e una dieta sana ed equilibrata.

Sarà pertanto possibile migliorare il profilo interno delle cosce conferendo un aspetto di maggior conicità ed eliminare il fastidio e l’ infiammazione che talvolta occorrono per lo sfregamento della superficie interna degli arti durante il cammino o la corsa.

L’effetto lifting si può estendere sulla superficie laterale delle cosce e dei glutei.

Approfondimenti:

L’intervento non va eseguito in pazienti gravide o in allattamento. Se possibile, evitare i giorni del ciclo mestruale.

Se il sovrappeso è importante e la pelle non è caduca, bisogna prima dimagrire opportunamente.

Non dovrebbero essere presi per due settimane prima di un intervento chirurgico né aspirina né farmaci contenenti acido acetilsalicilico, così come l’assunzione di anticoagulanti orali va adeguatamente sostituita con eparine a basso peso molecolare concordando il tutto col Medico Curante.

Un mese prima dell’ intervento va sospesa la terapia estroprogestinica (pillola anticoncezionale) nei pazienti che ne fanno uso: questo per diminuire ulteriormente i rischi di trombosi venose profonde alle gambe.

Se si fuma si dovrebbe smettere per una almeno un mese prima dell’intervento chirurgico per ridurre la probabilità di complicanze post-operatorie.

E’ consigliabile procurarsi sin da subito delle calze elastiche.

La sera prima o la mattina stessa va effettuata un’accurata doccia di pulizia, depilata con rasoio completamente la regione inguino-pubica, asportato lo smalto da mani e piedi.

Osservare il digiuno di almeno 8 ore prima dell’ intervento.

L’intervento chirurgico di lifting cosce viene eseguito in anestesia spinale, o locale con sedazione oppure in anestesia generale a seconda dei casi, e di solito si soggiorna in ospedale per una o due notti.

Esso ha durata dalle 2 alle 3 ore a seconda dell’ entità della riduzione e della tecnica utilizzata.

Durante l’operazione, il Dr. Grassetti crea un’incisione all’ inguine e, salvo in casi di piccole rimozioni, sulla superficie interna della coscia.

Medialmente l’incisione inguinale si potrà estendere sino al solco infragluteo posteriormente.

La pelle e il grasso in eccesso vengono rimossi e la pelle rimanente è redistribuita.

Caudalmente l’ incisione sulla superficie interna della coscia nei casi più gravi si può estendere anche fino al ginocchio: è infatti da privilegiare il raggiungimento di un bel contorno corporeo con cicatrici “estetiche” seppur visibili da vicino, piuttosto che qualche centimetro di cicatrice in meno, ma con un profilo della coscia poco soddisfacente o con un risultato raggiunto solo a metà e solo nella parte più alta dell’ arto stesso.

Per limitare l’estensione delle cicatrici inoltre, si può associare una liposuzione.

Le suture vengono ancorate in profondità per limitare la successiva discesa dei tessuti, e vengono praticate con punti riassorbibili per rendere quanto meno possibile visibili le cicatrici.

Al termine dell’ intervento viene posizionato un drenaggio per ogni lato operato, a livello dell’ inguine, che verrà rimosso dopo 12-36h.

Viene posizionata una medicazione modicamente compressiva mediante calza elastica.

Si potrà avvertire un lieve dolore: spesso coincide con la sensazione di tensione specie allargando le cosce.

Esso viene tenuto facilmente a bada con i comuni analgesici e comunque regredirà nel giro di pochi giorni.

Se invece il dolore dovesse insorgere repentinamente e accompagnato da improvviso gonfiore bisognerà informare subito il Chirurgo per un possibile sviluppo di ematoma.

Durante la prima settimana e a volte dieci giorni, potranno svilupparsi gonfiore e lividi non solo a livello delle cosce, ma anche alle gambe e ai genitali.

Essi sono fisiologici e regrediscono spontaneamente. Parimenti si possono verificare degli indurimenti cicatriziali dei tessuti, che si risolvono anch’ essi nel giro di due mesi.

Il Dr. Grassetti potrà consigliarvi alcuni trattamenti finalizzati ad accelerare la ripresa.

I punti di sutura vengono rimossi dopo 10-15 giorni. A questo punto si potrà effettuare la prima doccia (non il bagno!)

È necessario indossare una calza elasto-compressiva giorno e notte nelle 4 settimane dopo l’intervento per sostenere i tessuti mentre le cosce rimodellate si sistemano nella loro nuova forma e per diminuire il rischio di complicanze.

Per i primi 4 giorni dopo l’ intervento è raccomandato il riponcedei muscoli adduttori: non fare ampi movimenti di apertura e chiusura delle cosce.

Evitare gli sforzi e di divaricare gli arti inferiori; fare attenzione durante l’ atto del sedersi.

La deambulazione va ripresa dal giorno dopo, ma gradualmente a passi piccoli e corti.

Di notte è consigliato dormire con le cosce leggermente flesse sul bacino per ridurre la tensione sulle cicatrici durante la prima settimana.

Dovrà essere eseguito, se prescritto, un trattamento profilattico per le tromboembolie per la prima settimana.

E’ raccomandata mantenere una minuziosa igiene personale a livello delle aree genitale ad anale per prevenire il rischio di contaminazione delle ferite.

Per le prime 2 settimane sarà vietato guidare la macchina.

Per i primi 10 giorni sarà invece raccomandato un riposo domestico, evitando sempre sforzi ai muscoli bicipiti, effettuando invece passeggiate anche all’ aria aperta.

L’ attività lavorativa potrà essere ripresa dopo 10-15 giorni, salvo in caso di importante impegno fisico.

Per circa un mese dovrà essere evitato ogni tipo di attività sportiva, il fumo, l’ attività sessuale e l’esposizione al Sole o fonti di calore (sauna, lampade solari, ecc.).

Per alcuni mesi sarà presente una certa riduzione della sensibilità cutanea sull’area trattata.

Come in ogni intervento chirurgico, seppur di modesta entità ed eseguito su pazienti in buone condizioni di salute, si possono verificare:

Un modesto sanguinamento della ferita rientra nella normalità. Se di entità importante può richiedere un reintervento chirurgico.

Infezione della ferita. Si manifesta con dolore, gonfiore, calore e arrossamento della pelle, accompagnati o meno da febbre.

Qualsiasi infezione può solitamente essere trattata con antibiotici e medicazioni locali, ma può determinare cicatrici di scadente qualità.

La comparsa di un ematoma nelle prime ore dopo l’intervento è rara e viene trattata con drenaggio immediato o aspirazione (donde l’ importanza del posizionamento di un drenaggio di sicurezza).

Si può tuttavia verificare fino a una settimana dopo l’intervento. Si manifesta con forte dolore e repentino aumento di volume e durezza del braccio che vanno segnalati immediatamente al Chirurgo, nonché comparsa di lividi sulla cute soprastante nei giorni successivi.

Se di modesta entità si riassorbe spontaneamente. Se più grande può richiedere l’evacuazione anche mediante riapertura della ferita in sala operatoria.

La formazione di sieromi consiste nell’ accumulo di un liquido giallo e trasparente chiamato siero, del tutto simile a quello che si forma nelle vescicole e bolle degli ustionati.

Piccole quantità si riassorbono spontaneamente, mentre raccolte più cospicue che si dovessero formare quando i drenaggi non siano più presenti possono richiedere l’ aspirazione o il drenaggio chirurgico come nel caso degli ematomi importanti.

Deiscenza (riapertura) della ferita è molto rara. Guarisce di solito spontaneamente con le medicazioni ambulatoriali; più raramente può richiedere una nuova sutura. E’ più frequente nei pazienti diabetici, fumatori ed obesi.

Seppur rare, flebite e embolia polmonare: l’ incidenza aumenta se la paziente non viene mobilizzata precocemente, ma può essere prevenuta con la terapia sottocutanea a base di eparina a basso peso molecolare.

Necrosi e successiva ulcerazione della pelle. E’ una circostanza molto rara, ma temibile e dovuta per lo più a problemi non segnalati al momento della visita o a pazienti fortemente fumatrici o nelle cosce molto grandi e caduche.

Può anche comportare un trattamento chirurgico a distanza per revisionare la cicatrice.

Necrosi di parte del tessuto adiposo (liponecrosi) si può manifestare precocemente con fuoriuscita di liquido oleoso dalla ferita, oppure a distanza di tempo con possibile formazione di noduli fibrosi, indurimenti, calcificazioni o avvallamenti della superficie, spesso asintomatici.

Lesioni nervose: recidere le picole terminazioni nervose sensitive è inevitabile durante l’ intervento e comporta per alcuni mesi riduzione della sensibilità alle cosce e agli inguini (formicolii) anche in modo asimmetrico fra i due lati.

Il danneggiamento di fibre nervose più grosse invece, sebben piuttosto raro, può comportare anestesia molto più prolungata (12 mesi) e talora permanente.

Asimmetria del profilo tra le due cosce: il tono elastico della pelle, gli accumuli di grasso, le sporgenze ossee ed il tono muscolare possono contribuirvi.

Va peraltro detto che una simmetria perfetta nel volume delle cosce è realisticamente impossibile da ottenere.

Ondulazioni sulla cute, seppur di modesta entità, sono piuttosto frequenti.

Linfedema. Si tratta di un gonfiore postumo agli arti inferiori dovuto alla sezione di vasi linfatici. Di solito è transitorio e risolvibile con massaggi lindo-drenanti.

L’effetto migliorativo è subito evidente, restituendo cosce giovanili e toniche, sebbene il risultato definitivo vada valutato 6 mesi dopo, così come eventuali “ritocchi”.

Va detto che il Lifting inguino-crurale non arresta il normale processo di invecchiamento, pertanto è inevitabile che con l’età la pelle si rilassi o si determini un nuovo aumento di dimensioni con l’aumento ponderale.

Tuttavia, anche senza successivi ritocchi, l’aspetto delle cosce sarà comunque migliore di quanto sarebbe se l’ intervento non fosse stato eseguito!

Inevitabilmente l’intervento produce delle cicatrici permanenti la cui estensione dipende dalla quantità e dalla sede del tessuto da rimuovere, ma che migliorano nel tempo.

Lifting cosce di piccola entità comportano solo una cicatrice nella piega inguinale, occultabile sotto un costume da bagno.

Se più estesi invece la cicatrice si prolunga longitudinalmente sulla superficie interna della coscia e, nei grossi obesi, fino al ginocchio.

Esse possono risultare anche evidenti quando il paziente divarica gli arti inferiori.

Inoltre alcuni pazienti, a causa di un’eccessiva reattività cutanea possono sviluppare cicatrici arrossate, allargate o ipertrofiche e perciò facilmente visibili.

Esse sono trattabili in ambulatorio oppure richiedere una revisione chirurgica a distanza di un anno.

Col tempo è possibile che nelle donne i lembi cutanei suturati a livello della piega inguinale, sotto l’ effetto della gravità, trazionino le grandi labbra della vagina, divergendole un pochino.

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Foto di alcuni interventi eseguiti

Le immagini e i video sono stati pubblicati a scopo scientifico-divulgativo previo consenso da parte dei pazienti del Dr. Grassetti.

I risultati individuali possono variare, ogni paziente è unico, nessuna tecnica è mai identica per tutti i casi. Le foto e i video del prima e del dopo, non garantiscono che i vostri risultati saranno gli stessi, o simili.

Ciascuno infatti avrà un risultato unico nel suo genere.