A volte le pazienti mi chiedono se il loro seno, causa di disagio nelle relazioni sociali, può essere candidato ad un aumento modesto del seno con recupero post-peratorio veloce.
In casi come quello presentato nel video allegato sì!
Si tratta di pazienti che hanno una ghiandola mammaria presente e ben posizionata in tutti i quadranti, seppur non molto rappresentata.
In sostanza se pinziamo la ghiandola tra le dita o con un plicometro, il valore deve essere superiore a 2 cm.
Questo è particolarmente vero per i poli superiori dove si potrebbe apprezzare la presenza di uno scalino dopo l’intervento.
Altra condizione necessaria è che la pelle del seno sia tonica, elastica, giovanile, non smagliata o scesa e anelastica come spesso succede dopo dimagrimenti o allattamenti.
In quei casi è infatti necessaria anche una mastopessi.
Nei casi inoltre in cui si desidera aumentare alcuni quadranti specifici del seno, come quello infero interno, è invece necessaria una mastoplastica con tecnica Medial Dual Plane, di cui parleremo in un altro articolo.
Se ci sono le suddette condizioni, presumibilmente si potrà effettuare una mastoplastica sotto ghiandolare con protesi di modeste dimensioni, che potrà essere ben coperta e nascosta dai propri tessuti molli, avendo il vantaggio di:
- Avere una minima cicatrice e senza punti di sutura esterni da rimuovere;
- Essere indolore;
- Avere un recupero quasi immediato.
Questo non vuol dire che non vanno attuate le precauzioni generiche della mastoplastica additiva, ovvero reggiseno elasto-compressivo, astensione dall’attività fisica intensa per i primi mesi, gradualità nella ripresa delle attività quotidiane; bensì che in un paio di giorni si può tornare ad un lavoro di ufficio, uscire con le amiche per una cena o una passeggiata.
È sempre un intervento chirurgico che va effettuato in Clinica con un’eventuale notte di degenza per motivi di sicurezza. La visita preoperatoria live e non on line, è fondamentale per capire se ci sono le condizioni per effettuare una mini-mastoplastica additiva.
