Lifting facciale

Il Lifting facciale o ritidectomia, è una procedura eseguita in anestesia generale o locale e solleva le guance, stringe la mandibola e ringiovanisce la faccia inferiore.

E’ spesso combinato con la chirurgia delle palpebre e il lifting frontale, un cosiddetto lifting completo per un risultato più armonioso.

Il termine lifting è un termine generico e comprende una serie di procedure.

Altri termini utilizzati sono: lifting completo, mini lifting, S-lift, MACS lift, midface lift, SMAS lifting ecc.

Va notato che il Dr. Grassetti non esegue mai due facelifts esattamente nello stesso modo, perché non esistono due individui che siano esattamente identici.

Le nostre facce dimostrano diverse età per molte ragioni: ereditarietà, la forza di gravità, l’esposizione al Sole.

I Lifting (una procedura che ha più di 60 anni) hanno lo scopo di invertire il processo di invecchiamento, levigando e ridefinendo il contorno del collo e la linea della mandibola per creare un aspetto giovanile.

Nessun altro tipo di chirurgia permette al chirurgo più creatività, e nessun altro tipo di chirurgia è più profondamente personale per il paziente.

La forza di gravità tira i tessuti morbidi del viso verso il basso. Nel tempo le nostre guance cominciano a cedere, la piega che va dalle narici ai lati della bocca (solco naso genieno o piega nasolabiale) si accentua, e la linea della mandibola e quella del mento perdono il loro aspetto liscio e raffinato.

Con l’avanzare dell’età perdiamo anche alcuni dei nostri tessuti grassi del viso (borse adipose malari) e la nostra pelle diventa meno elastica, ciò porta a rughe e cedimenti della nostra pelle.

L’esposizione al sole può essere un fattore importante di invecchiamento accelerato.

Le persone che vivono in climi dove il sole è più forte spesso soffrono di pelle prematuramente invecchiata, indipendentemente dalle loro caratteristiche etniche.

Altri fattori, come il fumo e bere alcool, soprattutto se fatto in eccesso dalla giovane età può prematuramente invecchiare l’età della pelle.

Anni di ricerca, e l’esperienza cumulativa di molti chirurghi, hanno portato ad una sempre più sofisticata comprensione del processo di invecchiamento e degli elementi più sottili dell’anatomia del viso.

Di qui, le tecniche si sono evolute per ripristinare un aspetto più naturale giovanile del volto.

Un lifting può aiutare a rinfrescare il vostro aspetto, ma non cancellerà pieghe permanenti, in particolare quelle intorno alla bocca.

Ci sono procedure aggiuntive come peeling chimici, filler e adipofilling che possono diminuire quelle linee e può essere eseguita allo stesso tempo con il lifting.

Approfondimenti:

L’intervento non va eseguito in pazienti gravide o in allattamento.

Non dovrebbero essere presi per due settimane prima di un intervento chirurgico né aspirina né farmaci contenenti acido acetilsalicilico, così come l’assunzione di anticoagulanti orali va adeguatamente sostituita con eparine a basso peso molecolare concordando il tutto col Medico Curante.

Un mese prima dell’ intervento va sospesa la terapia estroprogestinica (pillola anticoncezionale) nei pazienti che ne fanno uso: questo per diminuire ulteriormente i rischi di trombosi venose profonde alle gambe.

Se si fuma si dovrebbe smettere per una almeno un mese prima dell’intervento chirurgico per ridurre la probabilità di complicanze post-operatorie di almeno 10 volte.

La sera prima o la mattina stessa va effettuata un’accurata doccia di pulizia, lavaggio accurato dei capelli, asportato lo smalto da mani e piedi e i cosmetici dal viso.

Osservare il digiuno di almeno 8 ore prima dell’ intervento.

Nella maggior parte dei casi il lifting viene fatto in anestesia generale e è necessario trascorrere almeno la notte seguente in ospedale.

Richiede dalle 3 alle 5 ore a seconda delle parti da trattare e dalla tecnica utilizzata.

Una volta che sei stati comodamente addormentati, il chirurgo farà un’incisione che parte alta nella tempia che è, a questo punto, nascosta tra i capelli, seguendo la curva della parte superiore e inferiore dell’orecchio e dietro (donne) o avanti (uomini e fumatrici) la parte centrale (trago).

L’incisione continua poi intorno al lobo e dietro l’orecchio curvando dolcemente indietro nei capelli.

In alcuni casi una seconda incisione di 4 cm va fatta sotto al mento dove verrà anche nascosta bene dalla presenza di una piega naturale.

Il suo scopo è quello di aumentare la definizione del mento e del collo (Neck Lift) agendo sul muscolo Platysma.

Utilizzando queste incisioni su entrambi i lati del viso, la pelle, il grasso e i muscoli vengono rimodellati.

Le masse adipose ovoidali ai margini del mento (jowls) vengono se necessario lipoaspirate.

Le incisioni sono chiuse con punti di sutura davanti all’orecchio e fermagli metallici nei capelli.

Due piccoli drenaggi vengono posizionati sotto la pelle uscendo da dietro le orecchie e vengono rimossi qualche giorno dopo l’intervento chirurgico.

Ciò contribuisce a ridurre al minimo lividi e gonfiore intorno al viso e collo in modo che si può tornare al lavoro e riprendere le normali attività sociali senza troppo indugio.

Le bende vengono di solito rimosse la mattina dopo l’intervento chirurgico.

Il dolore non è forte e spesso coincide con la sensazione di tensione connaturata a questo tipo di intervento.

In ogni caso è controllabile con i comuni analgesici, evitando quelli a base di acido acetil salicilico (Aspirina).

Diverso è se si dovesse avvertire un dolore di improvvisa insorgenza accompagnato da gonfiore, che potrebbe invece significare lo sviluppo di un ematoma: in tal caso va contattato subito il Chirurgo.

Nei primi tre giorni dopo l’ intervento è bene soggiornare in ambienti freschi e mantenere il capo sollevato da due cuscini durante il riposo a letto per limitare il gonfiore.

Impacchi freddi sul volto possono aiutare a restituire una sensazione di refrigerio e a ridurre il dolore e il gonfiore.

La rimozione della medicazione e dei primi punti di suture avviene di solito il quinto giorno dopo la dimissione.

I punti sono tutti rimossi in decima giornata: fino ad allora si raccomanda di limitare al massimo la rotazione e l’ estensione del capo.

Durante la prima settimana il volto presenta un certo gonfiore che altera i tratti del viso: sarà normale e regredirà completamente.

In alcune aree come gli zigomi spesso il gonfiore si riassorbe in un periodo di tempo più lungo.

In alcune aree del volto si potrà avvertire anche un certo indurimento dei tessuti, che si risolverà nel giro di alcuni mesi.

Qualche eventuale livido (ecchimosi) è in genere localizzato nelle aree circostanti gli occhi. Dura un paio di settimane e può essere mascherato col trucco.

Dopo 2-3 settimane si può tornare a una normale vita di relazione.

Inizialmente potrete osservare una ipercorrezione ovvero un eccessivo sollevamento e tensione dei tessuti.

Questo è necessario per ottenere un buon risultato in quanto nelle settimane successive vi è un lieve “allentamento” dei tessuti.

Una certa diminuzione della sensibilità cutanea, estesa anche al padiglione auricolare è spesso presente e riprenderà gradualmente, sebbene una lieve ipoestesia possa persistere per alcuni mesi.

Per tale motivo si raccomanda di evitare l’ applicazione diretta di fonti di calore sul viso operato per evitare ustioni termiche.

Durante i primi 5 mesi si potranno avvertire prurito e parestesie tipo gocce d’acqua che scivolano sulla pelle, piccole scosse elettriche, ecc.).

Eventuali ondulazioni del cuoio capelluto in prossimità della cicatrice regrediscono spontaneamente nel corso dei mesi

I capelli possono essere lavati due giorni dopo, anche prima della rimozione dei punti di sutura, avendo cura di utilizzare detergenti disinfettanti.

Parimenti il volto può essere lavato delicatamente con una spugna, evitando di traumatizzare le linee di sutura chirurgiche.

In seguito invece, sarà utile lavare i vostri capelli con uno shampoo delicato (come shampoo per bambini), facendo comunque attenzione a non strofinare sulla zona di sutura.

Evitare l’ esposizione diretta al Sole, fonti di calore (sauna, bagno turco) o a lampade abbronzanti per almeno 3 mesi dopo l’ intervento.

Ciò potrebbe portare a cicatrici ipertrofiche o pigmentate in modo permanente.

Per tre settimane è consigliabile evitare di indossare indumenti a collo stretto.

Il fumo non può essere ripreso per almeno tre settimane.

Evitare di abbassare il capo ad un livello più declive del cuore durante la prima settimana: per raccogliere qualcosa da terra si raccomanda pertanto di piegarsi con le ginocchia e mantenere il collo eretto, così come per allacciarsi le scarpe.

Evitare sforzi fisici e manovre di spinta intensa durante l’ evacuazione, che potrebbero causare rialzi pressori e quindi sanguinamenti.

Due settimane dopo l’ operazione si può ricominicare con la normale blanda attività fisica quotidiana (passeggiate, guida, attività sessuale), col lavoro e con il trucco.

Con il procedere della convalescenza, ci si può aspettare che:

• le suture vengono di solito rimosse circa sette giorni dopo l’intervento. Si consiglia di non applicare alcun colore sui capelli per quattro settimane dopo l’intervento chirurgico a causa delle sostanze chimiche aggressive come la candeggina o ammoniaca nel prodotto;

• le cicatrici di solito sono molto sottili e deboli in un primo momento, poi si ispessiscono e arrossano per alcuni mesi dopo l’intervento chirurgico prima di tornare a un colore più naturale;

• è normale provare un po’ di torpore, osservare ecchimosi e gonfiore dopo un lifting. Questi sintomi sono temporanei e dovrebbero per lo più scomparire dopo circa due settimane.

L’intorpidimento (parestesia e ipoestesia) a volte richiede più tempo per andare via.

Può essere presente fino a un mese nella zona delle guance e da tre a quattro mesi per la parte inferiore del mento.

Per contribuire a ridurre lividi post-operatori, arnica può essere presa per una settimana prima dell’intervento e due settimane dopo. Prodotti come crema arnica possono essere utili anche per ridurre e cancellare i lividi più velocemente.

Il Dr. Grassetti desidera sottolineare che le complicanze oggi sono rare, ma qualora si dovesse sperimentare una qualsiasi infezione questa di solito potrà essere trattata con un normale antibiotico.

Se si verificasse un ematoma (raccolta di sangue sotto la pelle) potrebbe essere necessario aspirarlo con una cannula a letto del paziente seguito da un lavaggio di soluzione salina anestetica e vasocostrittrice o, se di dimensioni più cospicue, potrebbe anche essere necessario tornare in sala operatoria.

Se questo viene trattato tempestivamente non dovrebbe influire sui risultati a lungo termine della chirurgia.

Da notare che, sebbene sia la complicanza più frequente dopo questo intervento, essa si verifica dal 2 al 7% soltanto dei casi e solitamente nelle prime 12 ore.

Piccoli ematomi (da 2 a 20 ml) si verificano invece un pò più frequentemente (10-15% dei pazienti) e possono essere aspirati dopo 10-12 giorni dall’operazione quando cominciano a liquefarsi.

Per scongiurare la formazione di questi ematomi raccomandiamo nelle due settimane prima dell’intervento di non assumere aspirina, farmaci antinfiammatori non steroidei (ibuprofene, ketoprofene, ketorolac, diclofenac, ecc), dosi eccessive di vitamina E, fumo.

Di tanto in tanto, può verificarsi riapertura (deiscenza), ritardata guarigione delle ferite, o disepitelizzazione di alcuni centimetri di pelle.

Questo è particolarmente vero in pazienti diabetici o in pazienti che fumano.

Il tutto verrà gestito con comuni medicazioni.

Per qualsiasi intervento chirurgico che richiede più di un’ora circa vi è un aumentato rischio di coaguli nelle vene delle gambe (trombosi venosa profonda).

A causa di questo, è importante che, a parte le misure adottate durante la degenza in ospedale, si continui la mobilitazione gentile, esercitando le gambe leggermente ma regolarmente nella settimana dopo l’intervento.

Ciò contribuirà a ripristinare la circolazione e a ridurre la possibilità che si formino coaguli.

Tra le complicanze specifiche di questo intervento sono da segnalare:

Danni ai nervi motori facciali che controllano i muscoli facciali o alla ghiandola salivare parotide sono estremamente rari con la chirurgia del lifting in mani esperte.

Nella maggioranza dei casi in cui questo si verifica vi è di solito un recupero completo.

Talvolta, anche a causa di complicanze intercorse, si possono verificare paralisi permanenti di alcuni muscoli della faccia con conseguenti asimmetrie della mimica facciale (paralisi di metà fronte, metà bocca, difficoltà di chiusura delle palpebre).

Danni ai nervi sensitivi di piccolo calibro sono inevitabili, da qui la sensazione di anestesia e formicolio avvertite per alcune settimane.

Se danneggiate fibre sensitive più grandi, l’ anestesia può durare anche un anno o in rari casi per sempre.

Necrosi e quindi perdita della pelle scollata nel corso dell’ operazione è un evento raro, ma possibile specialmente in pazienti fumatori o diabetici.

Si manifesta con colorazione prima bluastra poi nera di parte della pelle vicino alle suture davanti e dietro l’ orecchio.

Si formerà quindi una crosta che cadrà dando visione di una piaga che guarirà da sola, ma lasciando una cicatrice di cattiva qualità.

Su quest’ ultima si potrà intervenire in anestesia locale dopo alcuni mesi.

Ondulazioni della cute e piccole asimmetrie sui due lati sono abbastanza frequenti, sebben di piccola entità.

Mal posizionamento del lobo auricolare può essere determinato da da eccessive trazioni cutanee o da un’alterazione della cicatrizzazione. Può comunque essere corretto in anestesia locale.

La durata del risultato è individuale e in relazione a numerosi fattori costituzionali quali le condizioni fisiche del viso, la quantità di grasso presente, la qualità delle rughe, la struttura ossea sottostante e le influenze ormonali.

Il Lifting del viso rallenta i processi di invecchiamento, senza tuttavia poterli arrestare.

Deve essere considerato però che, a distanza di anni dall’ intervento, anche se inevitabilmente col tempo la pelle tornerà in parte a rilassarsi, l’ aspetto disteso e giovanile del volto sarà comunque migliore di quanto sarebbe se l’ intervento non fosse stato eseguito.

Le cicatrici sono situate in zone poco visibili, normalmente impercettibili nell’arco di poche settimane.

Alcuni pazienti con la tendenza alla cicatrizzazione irregolare, possono sviluppare cicatrici arrossate, rilevate o allargate nonostante la massima cura prestata nelle suture.

Esse possono essere corrette con trattamento medico o con intervento dopo 6-12 mesi dall’ intervento.

In caso di complicazioni post-operatorie le cicatrici potranno essere di peggiore qualità.